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PROMUOVERE LA CULTURA ECONOMICA

6 Apr 2018

Intervista a Giammarco Piacenti, Presidente della Fondazione I. I. S. E. “F. Datini”

L’Italia, a differenza di altri paesi, continua a presentare un “gap” per quanto riguarda la formazione di una cultura economica, e questo è dovuto in gran parte alla mancanza di un’adeguata preparazione in ambito scolastico. Per onestà intellettuale occorre dire che il MIUR negli scorsi anni ha cercato di avvicinare i programmi scolastici ai problemi dell’economia, così come delle altre scienze sociali (diritto, sociologia, economia aziendale, etc.) poi, però, questo interesse è progressivamente scemato. E, forse, non tanto da parte del MIUR, quanto piuttosto da parte di alcuni decisori politici. Eppure è un dato di fatto che l’economia pervade la vita di noi tutti, a cominciare da quella dei nostri figli, che già da quando frequentano la scuola primaria si trovano nella condizione di dover capire concetti economici, sia essi astratti che concreti, anche poter comprendere in modo adeguato altre discipline quali ad esempio la storia, la geografia e la matematica.

Lo scorso 17 marzo, la troupe di Portale Ragazzi ha intervistato Giammarco Piacenti, presidente della Fondazione Istituto Internazionale di Storia Economica “F. Datini”, che oltre ad essere una delle più prestigiose istituzioni internazionali di storia economica, è anche impegnata in un’intensa attività didattica e divulgativa, con particolare riferimento all’area metropolitana fiorentina.

Di seguito pubblichiamo l’intervista che ci ha rilasciato.

Presidente, quando è nata la fondazione?

La Fondazione Istituto Internazionale di Storia Economica “F. Datini” è nata nel 2007, a seguito della trasformazione dell’omonimo Istituto, fondato nel 1967 su iniziativa del prof. Federigo Melis (convinto assertore che per comprendere i fenomeni storici nella loro globalità, fosse necessario adottare un approccio storico-economico) e di un importante gruppo di studiosi, a partire dal prof. Fernard Braudel, uno dei massimi storici del XX secolo.

Quali sono le principali finalità della fondazione?

Cominciamo col dire che la fondazione – la cui attività scientifica è affidata ad un Comitato composto da quaranta studiosi provenienti dalle principali università e centri di ricerca italiani e stranieri – è la più importante istituzione internazionale operante nel campo della storia economica dell’età preindustriale (XIII-XVIII secolo). Premesso questo, la sua principale finalità è dare una dimensione internazionale alla cultura storico-economica, favorendo il confronto fra diverse metodologie di ricerca e sostenendo la formazione di giovani studiosi.

Complimenti!

Grazie, accetto volentieri i complimenti, perché sono davvero fiero che un’istituzione di così alta caratura, sia nata e cresciuta a Prato, ma il merito, non è tanto mio, quanto piuttosto degli studiosi che da noi e con noi operano.

In un paese come l’Italia, che certo non brilla per l’impegno profuso nella formazione di una cultura economica, come siete riusciti a mantenere una reputazione di così alto profilo?

Dando continuità alle nostre attività. Dal 1969, ogni anno organizziamo convegni, le così dette “Settimane di Studi”, che nel corso del tempo hanno fortemente accentuato la loro funzione d’indirizzo e stimolo alla ricerca nel campo della storia economica dell’Europa preindustriale; inoltre organizziamo il “Datini/Ester”, workshop avanzato, riservato a dottorandi o dottori di ricerca. E per quanto rigurda i servizi offerti agli studiosi, mi preme sottolineare, che la fondazione ospita una biblioteca specializzata in storia economica dell’età preindustriale, che ha una forte impronta internazionale e abbiamo un’emeroteca con 142 periodici. Infine, attraverso il nostro sito web, offriamo numerosi servizi gratuiti a supporto della ricerca scientifica, tra cui: l’indicizzazione delle riviste conservate nella rete bibliotecaria pratese e presso la Biblioteca di Scienze Sociali dell’Università degli Studi di Firenze, la banca-dati d’immagini per la storia economica e sociale e 127 e-book. E, sempre collegandosi al sito web, è possibile accedere all’archivio “Federigo Melis”, di grande rilevanza storico-scientifica, come attestato dalla Soprintendenza Archivistica per la Toscana.

Presidente, quali sono le principali collaborazioni internazionali che la fondazione ha attivato?

Nel corso del tempo sono state attivate innumerevoli collaborazioni, sia con istituzioni italiane che straniere. Per quanto riguarda le istituzioni straniere, tra le altre, mi vorrei ricordare quelle con: il Posthumus Institute di Nijmegen (Olanda) per il seminario Datini/ESTER; la casa editrice belga Brepols, per l’International Medieval Bibliography (IBM) e l’International Bibliography of Humanism and Renaissance (IBHR), per lo spoglio di periodici e miscellanee e l’inserimento dati nel database “Brepolis”; l’ICCU, per il progetto Athena Plus, volto alla realizzazione e sperimentazione di mostre digitali con la piattaforma Movio.

La fondazione svolge anche un’importante attività didattico-divulgativa, vero?

Sì e ne andiamo davvero fieri. Certamente la fondazione è fortemente caratterizzata dalla propensione all’apertura al mondo scientifico internazionale, ma al contempo è fortemente legata alla città di Prato e più in generale all’area metropolitana fiorentina. A tal fine, promuove attività in collaborazione con enti e istituzioni locali, volte alla valorizzazione del patrimonio culturale, alla didattica per e nelle scuole, alla divulgazione, attraverso conferenze, presentazioni di libri, seminari, organizzati, sia su iniziativa diretta della fondazione, che in collaborazione con altre realtà, come nel caso della rassegna “Un autunno da sfogliare” che vede il coinvolgimento di: Sistema Bibliotecario Provinciale Pratese, Comune di Prato e Regione Toscana. Per quanto riguarda le attività realizzate con le istituzioni scolastiche, mi preme ricordare: i pacchetti didattici distribuiti nelle scuole, relativi a temi quali la banca, la contabilità, Francesco Datini (il mercante italiano, spesso definito il “Mercante di Prato”, cui è intestata la fondazione), l’edilizia e il tessile; i laboratori per le scuole di ogni ordine e grado realizzati nell’ambito del “Progetto Offerta Formativa” del Comune di Prato. Inoltre, negli ultimi tre anni, la fondazione ha aderito ai progetti di “Alternanza Scuola–Lavoro”, attivando convenzioni con l’I.S.I.S.S. Cicognini – Rodari e il Liceo Scientifico – Linguistico Niccolò Copernico di Prato.

E sul fronte dei social media e social network?

Siamo attivi anche su questi fronti. La fondazione ha varato il blog Datini Magazine, con l’obiettivo principale di favorire lo scambio d’informazioni e discussioni sulle attività scientifiche e sui principali temi storiografici e abbiamo, ovviamente, anche una pagina facebook!

Grazie, presidente.

 


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