Editoriale News

COMPETENZE PER LA SCUOLA OLTRE IL DIGITALE

9 Gen 2019

Intervista al Prof. Valerio Vagnoli, Membro del Gruppo di Firenze per la Scuola del Merito e della Responsabilità

Nella società contemporanea la dimensione reale e quella virtuale si compenetrano, le attività on line e quelle off line s’intersecano e danno vita a significati che per essere compresi nel loro insieme richiedono una conoscenza sempre più approfondita dei linguaggi e dei meccanismi del web fin dall’età scolare. PortaleRagazzi.it – progetto motu proprio della Fondazione Cr Firenze, nato per promuovere l’utilizzo sicuro e consapevole del web, da parte degli studenti, degli insegnanti e dei genitori – nel corso del tempo è diventato uno dei principali strumenti della Fondazione Cr Firenze per diffondere in ambito scolastico ed extrascolastico una “cultura digitale”, basata su un approccio transdisciplinare e critico. Ecco che il convegno, MAGNETICA LA SCUOLA NON DISPERDE – “Quali Competenze per la Scuola oltre il digitale?”, II Edizione della Biennale della Scuola, che si è tenuto Venerdì 16 Novembre, presso la Fondazione Cr Firenze (Sala Conferenze – Fondazione Biblioteche) è perfettamente in linea con la mission di PortaleRagazzi.it, e le sempre più numerose attività educative da questo promosse, direttamente o in collaborazione con i propri partner. Tornando al convegno, ideato dalla Fondazione Cr Firenze, e realizzato in collaborazione con il MIUR, ha visto la partecipazione di un foltissimo pubblico – costituito da rappresentanti delle istituzioni, studiosi, insegnanti, operatori del settore e genitori, che hanno seguito con grande interesse, sia la sessione mattutina, sia quella pomeridiana, in cui Con i Bambini Impresa Sociale ha presentato il bando “Un passo avanti” – ha pienamente raggiunto il suo obiettivo: ovvero far sì che best practices e programmi educativi volti veramente a rendere inclusiva e up to date la scuola, potessero essere messi a confronto e condivisi dai partecipanti. Dopo il saluto istituzionale del Direttore Generale della Fondazione Cr Firenze, Gabriele Gori che, da quando si è insediato alla direzione della fondazione ha dato un nuovo e forte impulso al Settore Educazione, Istruzione e Formazione – rappresentato al convegno da Chiara Mannoni e Silvia Francario, rispettivamente Responsabile e Referente del settore – il direttore ha aperto i lavori, dando poi la parola a Valerio Vagnoli, membro del Gruppo di Firenze per la Scuola del Merito e della Responsabilità, e chairman del convegno. Per prendere visione del programma completo del convegno clicca qui

Di seguito riportiamo l’intervista che abbiamo fatto al Prof. Valerio Vagnoli.

Professore, innanzitutto vorrebbe raccontare brevemente ai nostri lettori cos’è il Gruppo di Firenze per la Scuola del Merito e della Responsabilità?

Il Gruppo di  Firenze  è  un  gruppo  di  lavoro  sui  problemi  della  scuola  fondato nel  2005  con l’obiettivo principale di rivalutare il merito, la responsabilità, il rispetto delle regole  come cornice indispensabile per la vita della scuola. Di qui l’ulteriore attenzione alla crisi dell’educazione oltre che nella scuola stessa  anche  nella famiglia. Uno, dei temi chiave del nostro lavoro, è anche quello della formazione professionale.

L’innovazione tecnologica nella scuola è ormai un dato di fatto. Premesso questo, com’è emerso anche durante il convegno, insegnanti, studiosi e operatori del settore, genitori, hanno però spesso posizioni diverse in merito al loro utilizzo. Lei cosa ne pensa?

Indubbiamente la scuola non può tirarsi indietro rispetto alle novità sempre più pressanti della tecnologia. Occorre tuttavia evitare il rischio che su queste novità finisca con l’appiattirsi cancellando o facendo passare in secondo piano nei ragazzi la costruzione di un pensiero critico e  riflessivo che, ha altri tempi e altri riferimenti, rispetto a quelli rapidi e apparentemente neutri delle moderne tecnologie.

Il Settore Educazione, Istruzione e Formazione della Fondazione Cr Firenze, di cui PortaleRagazzi.it rappresenta una delle punte di diamante, è impegnato in prima linea nel promuovere e realizzare iniziative volte a potenziare l’accessibilità all’educazione e alla formazione per contribuire alla prevenzione degli attuali fenomeni di dispersione scolastica (drop-out) e di disillusione rispetto all’ingresso nel mondo del lavoro (neet) e, come dicevamo sopra l’apprendimento delle nuove tecnologie e il loro utilizzo in modo consapevole e responsabile. Tutto questo, sia attraverso progetti motu proprio sia sostenendo e partecipando attivamente alla realizzazione di progetti presentati da singoli soggetti o associati in partenariato, rivolti alle scuole. Lei cosa ne pensa di questo modo di operare della Fondazione Cr Firenze?

Penso, anche per esperienza diretta di ex preside che grazie a un progetto finanziato dalla Fondazione Cr Firenze ha visto numerosi suoi allievi inserirsi con successo nel mondo del lavoro, che i meriti della fondazione siano davvero tanti; di sicuro molti di più rispetto a quello che appare. Quello che ritengo sia davvero straordinario è la capacità della fondazione di saper coniugare interventi efficaci nei confronti dei ragazzi più svantaggiati, senza tuttavia perdere l’attenzione per la valorizzazione di competenze alte e innovative anche sul piano della tecnologia.

Quali suggerimenti si sentirebbe di dare agli insegnanti che si trovano a dover utilizzare insieme ai loro studenti, le nuove tecnologie?

Innanzitutto dovranno essere preparatissimi, per evitare che i ragazzi, com’è facile possa avvenire, ne sappiano più di loro. Solo un bravo docente, che sia innanzitutto competente nell’uso degli strumenti didattici, sarà in grado di evitare che lo strumento diventi feticcio e pertanto dannoso, anche perché troppo facilmente induce al solipsismo, all’isolamento  e alla dipendenza in cui già molti ragazzi  cadono.

E per quanto riguarda i genitori, qual è il primo consiglio che si sente di dargli?

Di tornare a educare anche con la fermezza. E non solo in maniera quasi esclusiva, come spessissimo accade, con l’affetto.

Grazie, Professore.


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