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Conoscere e fare per non rischiare

13 Nov 2023

Due dei nostri percorsi educativi 2023/24 si occupano di rischio sismico e idrogeologico, un’occasione per fare una riflessione sugli ultimi eventi sismici e idrogeologici in Toscana.

“La Terra trema” cod. 373 e “Mappare per prevenire” cod. 371 sono i due progetti per le scuole secondarie, realizzati da Terza Cultura, sui temi della prevenzione ai rischi ambientali. Ecco una riflessione del dott. Fanfani, che segue i percorsi nelle classi, sul rapporto tra gli ultimi eventi che ha colpito i nostri territori nelle ultime settimane e il cambiamento climatico.

E’ sempre un problema di cambiamento climatico? È più probabile che sia un problema di non
rispetto della dinamicità del nostro Pianeta da parte dell’uomo!

Il pianeta Terra è vivente e dinamico; basta sentirne il suo battito con il sismografo de IL_LABORATORIO [Fig 1], tramite le registrazioni degli eventi sismici di Impruneta del maggio 2022 o quegli di Marradi del settembre scorso (con una scossa di 4.9 alle ore 5:10 del 18 settembre 2023).

sismografo

Oppure è sufficiente confrontare le fotografie aeree della piana del Bisenzio del 2 novembre con quelle dei giorni, dopo l’ultima alluvione, magari con una carta topografica o con una Sand Box ovvero un simulatore virtuale [Fig 2] che ci permettono di comprendere la geomorfologia del territorio.

Niente sorpresa, ma tanto sgomento, per l’uomo che continua a perpetrare gli stessi errori o che
si ostina a mantenere gli stessi comportamenti, come se nulla fosse accaduto nel passato.
Eppure il Bisenzio ce lo ricorda! Un corso d’acqua appenninico a doppia corrente che unisce la
forza di due torrenti (da qui il nome bis-entius) dalle valli appenniniche profonde di Vernio e
Vaiano e che arriva a terminare la sua corsa nel fiume Arno, attraversando velocemente la piana
alluvionale che unisce Firenze, Prato e Pistoia.
La sua forza è nota da tempi antichi, come testimonia la Pescaia del Cavalciotto di Santa Lucia del
XI secolo e le sue gore (Fig. 4 canali che dalla pescaia riducevano la portata verso la piana di
Prato, oltre a fornire acqua all’industria laniera); opera idraulica progettata per ridurne l’energia in
caso di piena.

L’irruenza imprevedibile del Bisenzio era così nota che il Granduca di Toscana Ferdinando II dei
Medici nel 1630 (a seguito di una forte alluvione di quell’anno) incarica i migliori esperti dell’epoca a studiarne il comportamento, e tra questi non poteva mancare il grande scienziato Galileo Galilei che si limita a fare un osservazione ancor oggi preziosa: “Dirò solo, per concludere qualcosa intorno alla deliberazione da prendersi per il restauro del fiume Bisenzio, che io inclinerei a non lo rimuovere del suo letto antico ma solo a nettarlo, allargarlo, e, per dirlo in una parola alzar gli argini dove trabocca e fortificarli dove rompe”.
La natura di un fiume ce lo conferma; prima o poi da qualche parte deve uscire, e noi dobbiamo aiutarlo e
non ostacolarlo.
Ma tendiamo a non ascoltare nemmeno il consiglio dei propri avi e non ricorda, visto che dal ‘900 il Bisenzio è tato protagonista di 4 grandi fenomeni di esondazione: 22 novembre 1926, 04 novembre 1966 (prima esce il Bisenzio e dopo trabocca l’Arno), 15 novembre 1991 e l’ultimo di pochi giorni fa, tra il 3 e 4 novembre 2023.
In geologia, solitamente, non conta la media matematica della ricorrenza degli eventi, visto il numero elevato e la complessità di fattori che possono dar il via ad un fenomeno, ma nel caso del Bisenzio, sempre lo stesso mese, quello di Novembre, e con una media aritmetica di ricorrenza del fenomeno di circa 32anni, non possiamo affermare che non lo sapevamo e che siamo sorpresi!!!

Per tali ragioni PortaleRagazzi.it e Fondazione CR Firenze ha sostenuto con Terza Cultura, la realizzazione, all’interno de Chiavi della Città due percorsi sul rischio ambientale: Mappare per prevenire e la Terra Trema.
In entrambi i percorsi, l’obiettivo è quello di far esplorare agli studenti i metodi di indagine e i modelli
interpretativi dei geologi, attraverso la misurazione dei fenomeni e la lettura del territorio con le carte
topografiche, morfologiche e geologiche, come unico metodo per poter prevedere e prevenire i fenomeni naturali, che continuamente ci devono ricordare che viviamo su un pianeta vivente e perciò dinamico!!!


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