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La qualità dell'acqua e l'inquinamento

28 Mar 2011

altTutte le attività umane in genere producono rifiuti che in parte vengono riciclati, in parte depurati, in parte purtroppo abbandonati nel suolo e nelle acque.

Gli inquinanti delle acque provengono soprattutto dagli scarichi delle città e delle industrie, dalle aziende agricole e dalle aziende che allevano bestiame.
In particolare l'inquinamento arriva ai fiumi come scarichi localizzati, ad esempio le fognature, oppure in maniera più diffusa, dopo aver attraversato i terreni agricoli.
L’ambiente dei fiumi è prezioso e delicato anche perché il flusso stesso delle acque può trasportare lontano i problemi che sorgono in una parte del fiume, mettendo in crisi in ogni caso altri ecosistemi spesso molto lontani: per esempio le coste, il mare.

L’inquinamento degli scarichi delle nostre abitazioni è costituito dal sapone dei lavelli e dei lavandini, la schiuma delle docce e dalle vasche da bagno, l'acqua sporca dal WC. Causa la mancanza di ossigeno sul fondo del fiume: questo provoca situazioni difficili per le uova deposte dai pesci, e per le prime fasi della loro vita.
L’inquinamento chimico-tossico delle industrie, è invece dannoso per tutti i tipi di pesci e determina forti cambiamenti anche fra gli invertebrati acquatici, fonte di cibo per quasi tutte le famiglie di pesci.
Le morìe di pesci nelle acque di fiumi e laghi sono sempre più frequenti e sono dovute a varie cause riconducibili all'inquinamento. A volte anche cause naturali come l'insorgenza di malattie nei pesci, le alte temperature dell'acqua, la scarsità delle piogge e quindi di acqua nel fiume, e la mancanza di ossigeno sono una conseguenza delle azioni dell’uomo.

Alcuni dei principali inquinanti delle acque dei fiumi sono:
sostanze organiche, che per decomporsi assorbono grandi quantità di ossigeno, togliendolo al fiume;
alcuni fertilizzanti solubili che in acqua causano uno sviluppo eccessivo delle alghe e di altre piante acquatiche (che provocano l'eutrofizzazione);
i pesticidi con cui si coltivano i campi nelle aziende agricole;
svariate sostanze chimiche (residui industriali, sostanze contenute nei detersivi, decomposizione dei composti organici);
il petrolio e i suoi derivati;
i metalli;
sabbie e detriti dai terreni agricoli, da cave, dalla superficie della strada e cantieri.
oli, grassi, e oggetti solidi dannosi perché formano una barriera impediscono alla luce di entrare nell'acqua, ostacolando la fotosintesi clorofilliana, che ossigena l'acqua.
inquinamento termico dovuto all'introduzione, nei fiumi e nei torrenti, dell’acqua calda usata per raffreddare gli impianti generalmente industriali, che provoca alterazioni della temperatura del corso d'acqua e compromette l’equilibrio degli ecosistemi acquatici causando la morte degli organisaltmi meno resistenti.

L’inquinamento delle acque può essere principalmente di due tipi:
biodegradabile, quando il fiume è capace di autodepurarsi, ripulirsi da sé, dalle sostanze inquinanti (dovuto a sostanze organiche provenienti da scarichi civili, agricoli, allevamento, industriali).
non biodegradabile, quando è dato da sostanze artificiali che provengono da lavorazioni delle industrie.
Come ben sappiamo l'inquinamento delle acque si diminuisce innanzitutto stando attenti a produrne sempre meno. Le sostanze che comunque sono inquinate devono subire una prima depurazione, prima di scaricarle nella fognatura. Questo è quello che avviene (o deve avvenire…) nelle industrie, che depurano completamente i propri scarichi, magari recuperando alcune sostanze di scarto che possono essere riutilizzate nelle lavorazioni.
Le acque di scarico liquami dei lavandini delle lavatrici e delle abitazioni in genere contengono alte quantità di sostanze organiche e detersivi. Nelle città quindi ci sono i depuratori in cui vengono trasportati i liquami delle fogne prima di raggiungere i fiumi.

 

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