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Insegnare ed apprendere con le LIM 2di3

30 Set 2009

Funzionamento e tecnologie delle LIM
Dopo aver descritto lo stato dell’arte della diffusione delle Lavagne Interattive Multimediali nelle scuole e della loro utilità nella didattica a partire già dalla Scuola Primaria, vediamo adesso in modo rapido ed intuitivo quali sono le tecnologie impiegate per la loro realizzazione.

Il Principio di funzionamento delle Lavagne Interattive Multimediali è molto semplice: colleghiamo un computer ad un proiettore e alla lavagna, il proiettore è ovviamemente puntato su quest’ultima. La superficie della lavagna è sensibile al tatto e trasmette al computer l’interazione che gli utilizzatori richiedono; nel computer è installato un software dedicato che propone schermate d’interazione di ogni tipo.

Nel caso della didattica a scuola, vengono proposti i contenuti oggetto dell’insegnamento nelle varie materie e per i diversi ordini scolastici (Matematica, Geometria, Geografia, Scienze, ecc…), alternando momenti di apprendimento, come da libro di testo, a momenti di esercitazione attraverso l’interattività della lavagna.

I computer utilizzati sono quelli normalmente in commercio così come i proiettori; per ragioni ad esempio legate allo spazio disponibile per attrezzare l’aula di lavagna elettronica, può essere richiesto l’uso dei proiettori detti “a focale corta”, proiettori con ottiche realizzate per consentire la corretta proiezione da una posizione rialzata e molto ravvicinata rispetto alla lavagna.
Quest’ultima soluzione impedisce anche che gli utilizzatori della lavagna coprano con il corpo l’immagine proiettata.

Esistono in commercio anche lavagne interattive retro-illuminate che non richiedono l’utilizzo del proiettore; nella maggior parte dei casi queste ultime hanno anche un computer integrato al loro interno, in modo tale da renderle completamente autonome da altri dispositivi.

In merito alla realizzazione dell’ampia superficie sensibile della lavagna (dai 50 agli 80 pollici e più), la tecnologia offre una gran quantità di soluzioni diverse e, per certi versi, anche curiose.

Molto diffuse sono le lavagne che impiegano la tecnologia resistiva; due superfici flessibili rivestite da una “maglia” di materiale resistivo sono separate da un sottile spessore d’aria. Quando si esercita una pressione sulla lavagna, le due superfici entrano in contatto “chiudendo” il circuito consentendo la localizzazione del punto di pressione e l’interazione correlata.

Sono diffuse anche le lavagne che utilizzano la tecnologia degli ultrasuoni o che sfruttano le caratteristiche dei campi elettromagnetici.
Il funzionamento delle lavagne ad ultrasuoni è simile a quello di alcuni sistemi di allarme o di alcuni sistemi di illuminazione automatica; due coppie di trasmettitori/ricevitori di ultrasuoni sono posti agli angoli della superficie sensibile, il movimento di un oggetto in prossimità della lavagna provoca un ‘alterazione del segnale che le due coppie di trasmettitori/ricevitori si scambiano, consentendo la localizzazione e l’interazione.La tecnologia delle LIM elettromagnetiche è più sofisticata e realizza la localizzazione del punto di contatto con la lavagna attraverso l’alterazione del campo elettromagnetico generato da una “griglia” di filamenti all’interno della superficie; secondo un semplice schema di coordinate cartesiane (x, y), viene individuato il punto di contatto.

Le principali caratteristiche tecniche delle LIM riguardano, oltre alle dimensioni, la risoluzione (cioè la quantità di punti sensibili per pollice), la velocità di traccia (cioè l’accuratezza con la quale viene rilevato il movimento del dito o della penna elettronica) e se sono o meno utilizzabili anche come lavagne bianche con i pennarelli cancellabili.

Tutto ciò che concerne le funzionalità della lavagna è invece strettamente legato al software che si utilizza ed al contesto didattico d’impiego, cioè dei cosiddetti Learning Object, che saranno oggetto di un editoriale dedicato.

di Stefano Errico


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