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La seta etica : Peace Silk

18 Gen 2016

Conoscete la leggenda della scoperta della seta?

Si racconta che mentre l’imperatrice Cinese Lei-tsu prendeva il tè sotto un gelso, cadde un bozzolo nella sua tazza. Cercando di toglierlo, un filo sottile e lucente si avvolse intorno al suo dito, così scopri la preziosa fibra di seta.

A guardare da più vicino, la storia del baco da seta non è cosi dolce… Ci sono degli aspetti riguardo a questa fibra che non mi piace proprio affrontare in classe con i ragazzi!

In effetti mi rimane sempre difficile spiegare che il Bombyx Mori, o baco da seta, viene ucciso durante la lavorazione per ottenere questa fibra che conosciamo come la più bella, soffice e lucente delle fibre naturali.

gelso

Foglie di gelso di cui bachi sono golosi

E’ opportuno iniziare col ricordare il ciclo del baco da seta. Una volta arrivato a maturazione, ovvero dopo aver mangiato abbastanza foglie di gelso, il baco inizia a produrre un filo sottile e continuo (fino a 1,5 km) in cui si avvolge per formare il suo bozzolo. In seguito, ben al sicuro all’interno, il baco si trasforma in crisalide e poi in farfalla. Per uscire, la farfalla dovrà forare il bozzolo e quindi rompere il filo continuo così prezioso.

Per evitare questo, i produttori di seta uccidono l’animale nel bozzolo prima che ne esca, usando calore o acqua bollente. Che pratica crudele!

Oggi però, sono contenta di poter annunciare ai ragazzi che esiste un’alternativa alla triste sorte del baco da seta, si chiama “Peace Silk” (seta della pace in inglese). I produttori di “Peace Silk” lasciano la farfalla uscire dal bozzolo per vivere la sua vita.

Anche se il filo di seta non è più continuo, la fibra potrà essere filata con torsioni come qualsiasi fibra corta. Il risultato è un filo irregolare, non lucido come la seta classica, ma comunque con lo stesso tocco delicato.

La Peace Silk viene prodotta con il comune baco da seta ma anche con un’altro tipo di baco goloso di foglie di ricino che vive nel Nord Est dell’India, questa seta si chiama seta

E’ sempre in India che nel 2001 è nato un marchio 100% Peace Silk chiamato Ahimsa Silk. (sito internet: www.ahimsasilks.com)

I prodotti realizzati con la seta Ahimsa sono vari: cuscini per la meditazione, camicie, stole, abbigliamento tradizionale indiano, etc.

Un’ultima curiosità sul baco da seta (tutt’altro che etica per i vegetariani) è che in alcuni paesi dell’Asia come l’India o la Cina, la crisalide è anche utilizzata nell’alimentazione essendo molto ricca di proteine…

Oggi, le preoccupazioni legate all’ambiente e al benessere degli animali toccano sempre di più i consumatori. Anche nel tessile nascono dei movimenti di consumatori vegani che si rifiutano di utilizzare prodotti tessili derivati da animali.

E quando i miei studenti mi chiedono qual’è il futuro della moda, rispondo senza esitare: la moda sostenibile, quella che rispetta l’uomo, l’animale e l’ambiente.

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